AMD Radeon R7 260, analisi in dettaglio
Vi proponiamo una breve videopreview del prodotto made by AMD, dove mostriamo la scheda e ne descriviamo ogni piccolo particolare. Enjoy.
http://www.youtube.com/watch?v=n0gBEsQqQYQ
Siccome la scheda fornitaci da AMD è una scheda in anteprima, non abbiamo disponibile bundle e scatola, quindi passiamo direttamente all’analisi fisica della scheda R7 260, in questo caso in veste reference. La prima cosa che ci balza all’occhio è la compattezza della scheda: è lunga circa 17cm e occupa due slot PCI in larghezza. Anche il peso della stessa è molto contenuto, circa 350gr, questo grazie anche al dissipatore di piccole dimensioni. Ora passiamo all’analisi del dissipatore reference che equipaggia questa scheda. Il dissipatore non presenta heatpipes per trasferire il calore dalla GPU al radiatore in alluminio, infatti il core della scheda è direttamente a contatto con il radiatore in alluminio di forma radiale, in questo caso verniciato di nero. La mancanza di heatpipes è dovuta al fatto che la scheda consuma pochi watt e non necessita di un sistema di raffreddamento più evoluto. Come abbiamo detto il radiatore presenta una forma radiale in modo da ospitare al suo interno una ventola da 75mm, infatti la ventola non è posizionata sopra il radiatore ma è incastonata al suo interno in modo da occupare solamente due slot PCI. Questa tipologia di dissipatore è differente rispetto ai modelli reference di fascia superiore, i quali dispongono di un radiatore con heatpipes e una ventola a turbina. Quest’ultima tipologia di dissipatore è più efficace con case di piccole dimensioni, in quanto riesce a buttar fuori dal case l’aria calda sviluppata dal chip grafico, mentre i dissipatori radiali tendono ad essere più efficienti e meno rumorosi ma tengono l’aria calda all’interno del case. Il dissipatore è protetto da una copertura in plastica nera, ornata da serigrafie di colore rosso che riprendono in definitiva il nuovo design AMD dedicato alle schede R7 e R9. Sul lato della copertura in plastica troviamo impresso il nome RADEON.
Girando la scheda mettiamo in mostra il PCB reference della R7 260, che si presenta nel classico colore nero lucido. Il dissipatore è tenuto al suo posto dal bracket di ritenzione posteriore, che dà solidità al PCB e consente di esercitare una elevata pressione sul core da parte del dissipatore. Sulle viti posteriori non è disposto nessun bollino di garanzia quindi possiamo cambiare pasta termica o sistema di dissipazione senza correre il rischio di perdere la garanzia, a differenza di quanto visto sulle ultime schede messe in commercio dai vari brand. Dai vari stickers presenti sul PCB della scheda notiamo che si tratta di una sample destinato alle testate giornalistiche. La missione di alimentare i 95W richiesti da questa VGA è affidata, oltre che allo slot PCI-E, all’unico connettore 6 pin presente. In alto a destra infine troviamo il connettore CrossFire, che ci permette di usare più VGA in parallelo. Questa scheda però supporta anche il CrossFire senza la necessità di collegare due 260 tramite il bridge CrossFire, come avviene per le sorelle maggiori 290 e 290X.
Togliendo il dissipatore dalla scheda mettiamo a nudo la componentistica interna della AMD R7 260. L’alimentazione della GPU è affidata a 4 fasi VRM, le quali sono dissipate da un piccolo dissipatore in alluminio di colore nero. Attorno al core della GPU troviamo disposti i 4 chip di Vram GDDR5, per una capacità totale di 1GB. Il produttore di questi chip è Elpida e il loro numero di serie è W2032888G-6A-F.
Per quanto riguarda le uscite video segnaliamo la presenza di una presa DVI, una HDMI 1.4 e infine una Displayport.
Ora vi lasciamo ai benchmark che differentemente rispetto al solito sono concepiti per confrontare esclusivamente la AMD R7 260 con la rivale GTX 650 Ti.